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Davide Querin

Intervista

INTERVISTA A DAVIDE QUERIN

Intervista apparsa sul Blog inglese ONARTANDAESTHETICS il 16/01/2018
Leggi qui la versione originale in lingua inglese

Cresciuto in una famiglia legata all'Arte, il pittore e illustratore di Roma Davide Querin (nato nel 1962) crea scene altamente dettagliate e psicologicamente significative in tele quadrate di formato piuttosto contenuto. Sebbene dense, le composizioni non sembrano mai disordinate o caotiche. Impiegando i principi della Gestalt Theory, l'artista riesce a confezionare e a piegare in modo superbo più luoghi e momenti in un unico fotogramma. Davide ha frequentato l'ISIA di Urbino, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche e si è laureato in Grafica editoriale e pubblicitaria nel 1986, presentando nella sua tesi finale le illustrazioni per "Il Maestro e Margherita" di Mikhail Bulgakov.
Nel corso di questa intervista Davide Querin parla del suo fascino per l'arte argentina, il simbolismo nel suo lavoro, i suoi processi mentali e i suoi pensieri sullo spazio e sul tempo.

Come nascono le idee per i tuoi quadri, qual è la caratteristica che li contraddistingue?

I miei dipinti, che a primo impatto appaiono come una fusione onirica fra il reale ed il fantastico, sono in realtà il frutto di un lavoro più complesso sulla relazione tra conscio e inconscio, che ho affinato nel tempo. Si sa che mentre dormiamo l'inconscio assume un ruolo fondamentale elaborando una rete complessa di informazioni che, opportunamente codificate, tornano alla nostra attenzione come risposta ai nostri interrogativi profondi.
Chiaramente "inconscio" è un termine generale che uso per sintesi, visto che ogni individuo è la somma di molteplici aspetti profondi che nelle varie culture assumono nomi e significati diversi. Prima di dormire quasi sempre ripercorro la giornata trascorsa e mentre mi osservo porto alla luce i vari aspetti di me, compresi quelli sui quali desidero avere una visione più chiara. Fin da bambino ho sempre avuto, per dote naturale, l'attitudine a vivere con una certa consapevolezza l'esperienza del sonno al punto che le immagini che i sogni mi rimandano (immagini che preferisco chiamare esperienze), sono così vivide da sembrare reali. Così reali da non dissolversi al risveglio. Ed è da qui che attingo il materiale per la mia pittura. Poi prendo queste immagini che ho visto lucidamente, le interpreto, le razionalizzo e le riporto su tela utilizzando le trasparenze che contraddistinguono tutti i miei quadri. Le figure trasparenti presenti nei miei dipinti non sono fantasmi, ma il mio modo per rappresentare le sovrapposizioni temporali così come mi sono apparse.

Tu menzioni diversi artisti latinoamericani, in particolare argentini, come ispiratori --- Quinquela Martin, Thibon de Libian, José Arato, Juan Carlos Castagnino, Xul Solar, Raùl Soldi. Cosa c'è di straordinario in loro in termini di argomento e tecnica? Voglio dire, c'è della qualità che trovi nella loro arte che è semplicemente assente dagli artisti visivi europei e nordamericani?

La qualità degli artisti europei e nordamericani è indiscutibile, ma gli artisti argentini della prima metà del '900 hanno avuto la capacità di esprimere in maniera unica l'atmosfera melanconica, ma mai triste, tipica di quei posti. I quartieri della vecchia Buenos Aires trasudano ancora oggi del ricordo nostalgico della prima metà del '900, ma nello stesso tempo rimandano contemporaneità. Ho ritrovato nei quadri di questi artisti la stessa tensione emotiva e ne sono rimasto affascinato. Non dimentichiamo che intorno al 1920 la popolazione di Buenos Aires era costituita quasi al 50% da immigrati europei, molti dei quali italiani, e che dunque la pittura argentina di quegli anni aveva in sé profonde radici europee. Quando a la Boca nel 1995 vidi dal vero, nella sua casa/museo, le opere di Quinquela Martin, mi emozionai profondamente. Carlos Alonzo è un altro pittore che mi ha enormemente entusiasmato. I suoi quadri, esposti in permanenza al Fortabat di Buenos Aires, sono straordinari. Si tratta ad ogni modo di pittori quasi del tutto sconosciuti in Italia e in Europa, che non avrei mai potuto vedere se non fossi andato in Argentina.

Sei stato un illustratore e grafico per diversi anni. Per quali industrie e marche hai lavorato? La tua pratica artistica è stata influenzata dall'esperienza che hai acquisito attraverso progetti puramente funzionali e commerciali?

In più di 25 anni ho lavorato per tante aziende, piccole e grandi (British Airways, Rai Trade, Rada Film ecc), e la mia attività artistica è stata molto influenzata da quella di grafico e di illustratore. Anzi, queste due attività lavorative si sono influenzate e aiutate a vicenda. Oggi non dipingerei così se non avessi lavorato per tanti anni come grafico e illustratore. Nei miei dipinti convivono i principi della ghestaltica e della percezione visiva.

Se dovessi descrivere i tuoi temi in cinque parole, quali sarebbero?

La circolarità del tempo e dello spazio.

Micioni, Olio su tela, cm65x65 / Il mondo magico dei gatti, Olio su tela, cm70x70


Ho visto riprodotti la scacchiera e i gatti in molti dei tuoi dipinti. Rappresentano qualcosa? Hanno qualche significato speciale?

Prima di iniziare a dipingere un quadro, preparo il bozzetto con molta cura e ne studio ogni dettaglio. Tutti gli elementi presenti nella composizione, comprese le luci e i toni, hanno un significato preciso e sono funzionali al significato generale del quadro. Lavoro moltissimo con i simboli e con il linguaggio iconico. Li utilizzo come se fossero le lettere di una parola o la parola di una frase. Avviene quindi che, a seconda del significato del quadro, io utilizzi lo stesso simbolo in quadri diversi, come se usassi la stessa parola all'interno di frasi diverse. Il pavimento a scacchi, per esempio, simboleggia il dualismo, le scelte che l'uomo fa nella vita concreta, la divisione fra la natura superiore e quella inferiore, il bianco e il nero nel senso di positività e negatività. La forma quadrata della scacchiera simboleggia la materia, il 4 (i lati del quadrato) nella numerologia rappresenta tutto ciò che è solido e tangibile. Capita poi che In alcuni quadri, come in "Micioni" e "Il mondo magico dei gatti", i gatti compaiono perché è il committente stesso ha chiedermeli come tema dell'opera. Ma al di là di una richiesta diretta da parte del committente, utilizzo il gatto come simbolo di libertà e di protezione dai pericoli.

Le tue opere contengono più livelli. Alcuni oggetti e individui sono colorati e opachi, altri spettrali e grigi. Ho la sensazione che il passato e il presente siano in costante conversazione. Personalmente, sei uno che è ossessionato dalla memoria, che è attaccato alla storia?

Non sono un nostalgico e non vivo la mia vita con lo sguardo rivolto al passato, Al contrario, mi sento sospeso nel non-tempo. Penso che lo spazio e il tempo in sé stessi non esistano e che siano solo un temporaneo ambiente di lavoro che consente agli esseri viventi di evolvere. L'interno e l'esterno, il prima e il dopo coincidono. Tutto è sovrapposto in un unico tempo, in un solo spazio, sempre. Vivo io stesso questa condizione, non mi sento né giovane, né vecchio, ma solo sospeso nell'esistenza e cerco di riportare questa mia dimensione nei quadri che dipingo.

Dimensioni parallele, cm100x100

In "Dimensioni parallele", vediamo un iPad vicino a un paio di gradini, una scultura classica all'estremità scura di un corridoio, ombre di due uomini e una scialuppa arancione in lontananza. Cosa sta succedendo qui?

Il quadro raffigura due percorsi paralleli: a destra un corridoio con in fondo una statua del periodo classico che rappresenta la nostra storia e la nostra cultura occidentale, la tradizione e i valori profondi dell'arte classica, le nostre solide radici culturali. Più avanti, in primo piano, compaiono due personaggi primo novecento, che rappresentano la continuità di questi concetti, ma con un elemento di perdita, simboleggiato dalla trasparenza dei loro arti inferiori. A sinistra una scala che sale. Questa scala avrebbe sei scalini, ma ne mostra solo tre. La presenza della scala sta a significare che l'uomo dopo migliaia di anni di storia dovrebbe salire nella coscienza di sé e nell'evoluzione ed essere migliore di 2000 anni fa, ma non è così. Tre gradini perché tre è il numero dell'equilibrio interiore e della perfezione, ma di perfetto oggi c'è solo la tecnologia, rappresentata dall'ipad. Dopo c'è il mare aperto senza isole o terre lontane in vista, ossia un futuro incerto da affrontare. Sulla spiaggia c'è una scialuppa di "salvataggio" da usare nella peggiore delle ipotesi, il naufragio.
In alto compare un orologio senza lancette, perché tutta la scena si svolge nel non-tempo. A tutti quelli che hanno visto questo quadro è sfuggita la presenza di un effetto ottico: le basi degli stipiti della porta che si trova a destra non sono sullo stesso piano prospettico. Ho utilizzato questo effetto ottico per dire che il nostro passato e il nostro presente sembrano separati nello spazio e nel tempo, ma coesistono su uno stesso piano, così come tutta la scena del quadro, pur rappresentando temporalità diverse, coesiste su una tela bidimensionale e in un unico spazio di forma quadrata.

Natura morta a lume di candela, cm80x80

"Natura morta a lume di candela" è un altro pezzo molto attraente. La composizione, le sfumature --- tutto è attraente. Quale storia si nasconde dietro questo quadro?

È la visita in una regione profonda dell'inconscio dove tutto coesiste, il nostro passato, la nostra storia e tutti coloro che vivono nella nostra memoria. L'anziano che legge è l'esperienza, che sa tutto perché legge quello che accade dentro di noi. I due ferrovieri, il giovane e il vecchio, sono coloro che conducono il treno, simbolo del nostro percorso di vita. Il profilo di donna ellenica in alto a destra rappresenta la nostra intuizione profonda. Tutti si sono seduti a tavola e hanno consumato la cena parlando fra loro. Jung l'avrebbe considerato un ottimo risultato.

Chi sono i tuoi surrealisti preferiti?

Ho sempre considerato Paul Delvaux straordinario, ma ho amato e amo le atmosfere e la tavolozza cromatica di due pittori che non appartengono al surrealismo: Balthus e Degas. Nonostante queste preferenze, non ho mai cercato di assomigliare a nessuno di loro.

Ciascuno per la propria strada, cm50x50 / Ridammi le vibrisse, cm25x25 / Nel silenzio, cm50x50

Alcune delle tue opere mi sembrano molto cinematografiche, "Ciascuno per la propria strada", "Ridammi le vibrisse", "Nel silenzio", che mi porta alla domanda, sei in qualche modo influenzato dai film, specialmente dall'industria cinematografica italiana che ci ha regalato regie così talentuose nel secolo scorso?

È vero, molte delle mie opere, non tutte, hanno un taglio cinematografico. Ogni mio quadro è un fotogramma della mia vita interiore. Attraverso la costante attenzione a me stesso e a quello che vivo, attraverso la meditazione e all'elaborazione del mio vissuto, mando dei segnali consapevoli al mio inconscio. Lucidamente durante il sonno notturno o nel primo mattino in dormiveglia, ho delle visioni che spesso traduco in dipinti. Queste visioni sono il più delle volte inquadrature del film della mia vita.

Le tue scene sono ambientate all'interno di case (case eleganti). Compaiono ripetutamente lampade, librerie, scaffali, scale, sedie, tavoli, porte, finestre, letti. Perché scegli gli interni rispetto agli esterni?

Ho dipinto circa 150 quadri a olio e non ho mai fatto una statistica sull'uso degli interni e degli esterni. Molto spesso fondo un interno con un esterno, oppure ambiento una scena in un interno, ma sempre con porte e finestre, il più delle volte aperte. L'interno della casa simboleggia l'io nel proprio corpo, l'esterno la comunicazione con gli altri e il suo rapporto con il mondo. Un interno elegante, ben arredato e ben illuminato, con finestre e porte aperte, rappresenta un io armonico, solare e comunicativo.

Sei cresciuto in una famiglia artistica in una città artistica. Come sono state la tua infanzia e la tua adolescenza? Chi erano i tuoi eroi?

La mia infanzia e la mia adolescenza sono state difficili, ho dovuto affrontare molte difficoltà. L'Arte mi ha aiutato a sopravvivere e a risolvere i miei problemi. Sono cresciuto fra i libri d'arte, nella culla dell'arte classica, e a Roma, che negli anni '60 era una città splendida. Gli eroi c'erano, ma erano silenziosi. Sarebbero apparsi dopo.

Quale tuo lavoro ami di più?

Tutto ciò che coinvolge la creatività mi appassiona. Ho alle spalle anche un passato da musicista non professionista. Mi sono persino progettato e costruito quasi tutti i mobili di casa. Ma la risposta è: la pittura, senza alcun dubbio. Vivo per dipingere e dipingo per vivere. Se invece intendi chiedermi quale dei miei dipinti io ami di più, ti rispondo ... il prossimo

Hai eventi importanti in arrivo nel 2018?

Sì, è in preparazione un'importante mostra sul tema de "La dolce vita" di Fellini, che sarà inaugurata a Roma e poi a Parigi. Esporrò 16 dipinti olio su tela di grande formato.